Le nostre montagne: CARPEGNA, monte CATRIA, MONTE NERONE
Le Marche sono una regione di eccezionale bellezza; il paesaggio variegato offre illimitate possibilità di scelta: dal mare, alle colline fino alla montagna. Tra le vette più famose nella zona tra Pesaro e Urbino di sicuro il monte Carpegna, il monte Catria e il Monte Nerone sono tra i più importanti.
Il Carpegna è un massiccio di 1415 metri che occupa la parte settentrionale del territorio provinciale di Pesaro e Urbino e fa parte del Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello.
La peculiarità di questo monte consiste nella sua composizione variegata: foreste e dirupi nei versanti di sud e ovest; pascoli e piccoli boschetti nei versanti a nord.
Nella parte settentrionale del monte si trova l’antico Eremo della Madonna del Faggio che secondo gli studiosi risalirebbe a prima del 1200. Nei pressi dell’eremo c’è la possibilità di sostare in un piccolo rifugio-ristorante e nella stagione invernale c’è una piccola area sciistica.
Inoltre il monte Carpegna oltre alle numerose possibilità di trekking con i suoi sentieri, è diventato famoso grazie a Marco Pantani. Il celebre ciclista romagnolo infatti utilizzava per allenarsi le pendenze del monte, la più famosa è quella del Cippo di Carpegna. Per questo non è difficile capire il perchè della presenza di molti ciclisti che si allenano nella zona.
Chi vuole respirare la stessa aria di pace e serenità che cercano anche gli eremiti, troverà nel monte Catria il luogo ideale. Sul rilievo più alto della provincia di Pesaro e Urbino con i suoi 1701 metri, ha sede, lontano dagli insediamenti urbani, il millenario Monastero di Fonte Avellana.
Si dice che le mura del monastero abbiano ospitato anche Dante Alighieri il quale infatti ha dedicato al monte marchigiano alcuni versi nel XXI canto del Paradiso della Divina Commedia.
Sul monte la natura con la sua flora e la sua fauna dominano incontrastati e offre numerosi sentieri da percorrere per gli appassionati di trekking. Da segnalare la presenza sulla cima del monte di una croce installata nell’anno santo del 1900 per volere di papa Leone XIII in onore al redentore.
Il monte Nerone si pone con i suoi 1525 metri come secondo rilievo più alto dopo il Monte Catria.
Il nome ha origini incerte. Un racconto afferma che il nome abbia avuto origine dal console romano Caio Claudio Nerone che combattè contro i cartaginesi di Asdrubale nella Battaglia del Metauro e li inseguì fino alla vetta del monte; altre leggende invece narrano dei soggiorni che l’imperatore Nerone faceva in questi luoghi.
Il rilievo è particolarmente affollato e apprezzato per le diverse attività che offre ai turisti e agli sportivi: dai rifugi attrezzati alla stazione sciistica durante l’inverno, alle tre salite dalle pendenze impegnative che mette a dura prova i ciclisti.
Tuttavia le bellezze del monte non si trovano solo sulla vetta. Gli agenti atmosferici nel corso dei millenni ha infatti modellato i fianchi della montagna a quote più basse formando gole, grotte e altri fenomeni carsici con cui gli appassionati di speleologia, arrampicata e torrentismo possono cimentarsi.